Grano, Coldiretti: con l’accordo tra Russia e Ucraina in arrivo in Italia 1,2 milioni di tonnellate Leave a comment

L’intesa sulle esportazioni consente al nostro Paese di avere mais per l’alimentazione animale, grano tenero per la panificazione e olio di girasole. Kiev è il nostro secondo fornitore di mais con una quota di poco superiore al 13%

Via libera all’arrivo in Italia di quasi 1.200mila tonnellate di mais per l’alimentazione animale, grano tenero per la panificazione e olio di girasole dall’Ucraina grazie all’accordo sulle esportazioni di cereali ed altri prodotti alimentari raggiunto tra Kiev e Mosca.

E’ quanto stima la Coldiretti, circa gli effetti della firma dell’accordo raggiunto tra Nazioni Unite, Turchia, Ucraina e Russia per assicurare i traffici commerciali nei porti del Mar Nero, sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero 2021.

L’importanza dell’Ucraina –

 Secondo Coldiretti, l’Ucraina, nonostante il calo dei raccolti, resta ancora uno dei principali produttori e rappresenta il 10% del commercio mondiale di frumento tenero destinato alla panificazione, ma anche il 15% del mais per gli allevamenti. L’accordo raggiunto per la ripresa del passaggio delle navi cariche di cereali sul Mar Nero, dunque, è importante per salvare dalla carestia quei 53 Paesi dove la popolazione spende almeno il 60% del proprio reddito per l’alimentazione. Ma è fondamentale anche per i Paesi più sviluppati, costretti ad affrontare una crescente inflazione spinta dal carrello della spesa e favorita dalla crisi energetica ma anche dai cambiamenti climatici che con caldo e siccità hanno tagliato i raccolti.

L’Italia e l’emergenza mondiale –

 L’emergenza mondiale riguarda direttamente l’Italia, che è un Paese deficitario e importa addirittura il 62% del proprio fabbisogno di grano per la produzione di pane e biscotti e il 46% del mais di cui ha bisogno per l’alimentazione del bestiame. Lo afferma l’analisi della Coldiretti, che evidenzia peraltro che l’Ucraina è il nostro secondo fornitore di mais con una quota di poco superiore al 13% (785 milioni di chili), ma garantisce anche il 3% dell’import nazionale di grano (122 milioni di chili) senza dimenticare gli arrivi di ben 260 milioni di chili di olio di girasole.

I problemi del caldo e della siccità in Italia –

 Lo sblocco delle spedizioni sul Mar Nero è importante per l’Italia in una situazione in cui senza precipitazioni rischiano di dimezzarsi i raccolti nazionali di foraggio e mais destinati all’alimentazione degli animali, di cui il nostro Paese è peraltro fortemente deficitario, mentre la produzione di grano tenero risulta in calo del 20%. Caldo e siccità – precisa la Coldiretti – hanno colpito duramente la pianura padana dove si concentra 1/3 della produzione agricola nazionale e circa la metà degli allevamenti dai quali nascono formaggi e salumi di eccellenza del Made in Italy.

Italia costretta a importare –

 “L’Italia è costretta a importare materie prime agricole a causa dei bassi compensi riconosciuti agli agricoltori che hanno dovuto ridurre di quasi 1/3 la produzione nazionale di mais negli ultimi 10 anni”, afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, nel sottolineare l’importanza di intervenire per contenere il caro energia e i costi di produzione con misure immediate per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro.

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